Eco del Tevere 2017
Il Cinema Teatro Dante, una piccola “Scala” di grande prestigio per Sansepolcro
di Claudio Roselli
Lo abbiamo sempre visto come una sorta di piccolo “Teatro alla Scala” per la presenza di platea e palchi disposti a ferro di cavallo. Si tratta quindi del teatro nella sua forma classica, ovvero nello stile del regio teatro o teatro all’italiana.
Il Cinema Teatro Dante è un’altra delle “perle” che la città di Sansepolcro può vantare, nonché l’espressione di quella emancipazione culturale che aveva caratterizzato il borgo pierfrancescano anche secoli addietro.
Strutturato con quattro ordini di palchi, ma senza l’altrettanto classico loggione, il Dante si trova nel cuore del rione di Porta Romana, lungo via XX Settembre, a metà fra l’accesso principale e piazza Torre di Berta ed è considerato uno fra i più bei teatri in assoluto della Toscana.
Da sempre, mantiene una propria “sacralità” e anche il suo fascino e il suo prestigio non sono mai stati intaccati.
È insomma il cinema Dante, il teatro Dante e …il Dante: se c’è un film nel primo caso, se c’è una commedia nel secondo, se si vuole indicare il locale in senso generico con il gergo dei biturgensi nel terzo.
Non solo: prerogative e capienza (400 posti in totale) ne hanno fatto in passato location per veglioni come quello di fine anno o quello della rionale di Porta Romana; tuttora rimane tale per serate o eventi particolari, come per esempio – era il marzo del 2013 – il Galà dello Sport, oppure (sempre di marzo, ma nel 2015) la conferenza tenuta da Vittorio Sgarbi, che riuscì a riempire platea e palchi in largo anticipo sull’orario di inizio della manifestazione, oppure anche per sfilate di moda e in particolare concerti, grazie all’eccezionale acustica.
La storia del Dante (che in principio aveva peraltro una diversa denominazione) corre a ritroso di oltre 300 anni e chiama in causa Cosimo III de’ Medici, il penultimo granduca di Toscana.
Andiamo allora a ripercorrerla, arrivando fino agli ultimi ritrovati tecnologici di oggi.
“Da sempre, mantiene una propria “sacralità” e anche il suo fascino e il suo prestigio non sono mai stati intaccati”
L’articolo continua…
con gli interventi del Prof. Bernardo Monti e di Maurizio Mercati, approfondimenti sul Colonnello Luigi Monti, gli storici veglioni, le visite di tantissimi volti famosi tra cui il senatore Amintore Fanfani, Vittorio Sgarbi, le tantissime visite di attori e artisti come Ernesto Calindri, Gian Maria Volontè, Giorgio Gaber, Anna Maria Guarnieri, Carlo e Massimo Dapporto, Umberto Orsini, Silvio Orlando, Emilio Solfrizzi, Marina Massironi e ad altri personaggi più attuali, quali ad esempio Gene Gnocchi, Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta, Claudio Santamaria, il rinvigorimento e l’aggiornamento tecnologico che rende la struttura fruibile tutt’oggi.
Questo è un estratto dell’articolo presente sul periodico gratuito Eco del Tevere, redatto da Claudio Roselli nel numero di Maggio 2017. Per leggere tutto, visita il sito di Eco del Tevere (l’articolo è a pagina 26).